VINTERSORG: COSMIC GENESIS
data
31/10/2003"Cosmic Genesis" rappresenta il disco della "svolta" nella carriera di Vintersorg; infatti con questo cd l'artista svedese introduce una serie di cambiamenti, che permettono di parlare di una seconda fase della sua carriera, già preannunciata da qualche avvisaglia emersa in "Odemarkens Son". La quarta prova sulla lunga distanza di Vintersorg si segnala prima di tutto per il cambio di stile musicale, non più viking black metal, bensì un ibrido tra folk, sprazzi black, hard rock anni '70 e progressive, che non disdegna disgressioni di stampo elettronico. Ma non solo viene abbabdonato quasi in toto l'idioma svedese, che aveva caratterizzato le prime opere dell'artista, in favore dell'inglese (non a caso sono solo due i brani in lingua madre all'interno del disco). A tutto ciò va aggiunto che Vintersorg interrompe, in maniera amichevole, la collaborazione con l'angelica Cia Hedmark e prende a bordo come secondo membro effettivo il chitarrista Mattias Marklund, con cui divide ritmiche ed assoli; a dettare i tempi rimane, ancora, la drum machine, qui in ogni caso programmata a regola d'arte e molto realistica. I cambiamenti emergono anche dal punto di vista concettuale: l'attenzione di Vintersorg si sposta dalle lodi alla natura e dal recupero di un rapporto diretto tra l'uomo e la stessa, ad una visione di quest'ultima in rapporto alle teorie di filosofi, scienziati e intellettuali come William Blake, Stephan Hawking e Galileo. Il risultato è quello di un disco estremamente sfaccettato e complesso, ma comunque dotato di una buona immediatezza, grazie anche alla voce di Vintersorg che fa meraviglie; lo stesso tessuto musicale, pur nella varietà di influenze e stili, risulta sempre compatto e coinvolgente e con un efficace apporto chitarristico di Mattias Marklund, che ben s'integra con quello di Vintersorg. Il livello compositivo si mantiene altissimo per tutta la durata del disco: dalla progressiva ed ariosa "Astral And Arcane", agli influssi black in salsa folk di "Algol", dalle atmosfere magiche ed eteree di "A Dialogue With The Stars" e della title-track, alle inflessioni epiche e raggelanti di "Om Regnbagen Materialiserades" e "Ars Memorativa", passando per la sentita cover di "Rainbow Demon" degli Uriah Heep, arrivando alla conclusione con autentici gioielli di emozionalità e ricerca musicale come "Naturens Galleri" e "The Enigmatic Spirit", segnati dalla voce epica e magniloquente dello svedese. In conclusione un disco ottimo, che segna un nuovo inizio per Vintersorg, ma lo fa in maniera decisa e convicente, grazie anche ad una sicurezza nel gestire il vasto spettro di influenze musicali e concettuali realmente ragguardevole. Certo, per i tradizionalisti e coloro che amano solo il Vintersorg più epico e viking è consigliato un ponderato ascolto prima di acquistare il disco, mentre per chiunque non abbia remore musicali e voglia godere di una musica emozionante e ricercata, questo è il disco a cui affidarsi.
Commenti