LONGOBARDEATH: POLENTA VIOLENTA
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15/05/2007Prima vera prova per i milanesi Longobardeath sulla lunga distanza: dopo il buon demo "Ki l'è Dur" riecco lo scatenato gruppo milanese pronto per farci assaggiare "Polenta Violenta". La band nasce nel 1993 e, nonostante il buon interesse, si scioglie velocemente: il 2002 è l'anno in cui Ul Mik rimette in "vita" i Longobardeath, ripartendo dall'ambito live, fino ad arrivare, oggi, al disco in questione. Quello che troverete nel platter è un concentrato di hard & heavy in pieno dialetto milanese: canzoni molto semplici e canoniche dal punto di vista musicale diventano esplosive quando vengono associate ai testi che risultano tanto folli quanto aderenti al vissuto. Non è infatti difficile ritrovare le nostre/vostre vicine di casa pettegole in "Ul fradel de l’amis del cugnaa", o capire la pochezza della vita dei giovani in "I miss dal cortil": il pregio di Ul Mik è quello di far pensare divertendo, cosa non certo facile al giorno d'oggi. Ma il vero "piatto forte" dell'album non poteva essere altro che la mitica "Polenta violenta !!!! (D.O.C.)", vero inno alla sana alimentazione di una volta: è proprio vero che, molte volte, polenta, vino ed il sano porcello sono le medicine più utili all'uomo. Come detto precedentemente, i difetti che ritrovo nel disco sono la scarsa originalità, a mio avviso, dei riff e la produzione che, pur essendo grezza al punto giusto, a mio avviso poteva essere migliorata per quanto riguarda i suoni della batteria. Comunque potete benissimo passare sopra alle mie note negative come un carro armato e cantare a squarciagola "L’ass de picch", ricordardovi che i Longobardeath danno il loro meglio in sede live, dove risultano inarrestabili e coinvolgenti.
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