FAB BOX: MUSIC FROM THE FAB BOX
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30/06/2009Fabrizio Ugolini e Massimo Bozzi sono il duo che si cela dietro al monicker Fab Box. Un duo assai rodato e da tempo noto nella scena nostrana per singole collaborazioni come musicisti e songwriter di artisti quali di Mina, Lucio Dalla e Danny Vaughn(Massimo), e degli hard rocker Revenge(Fabrizio). "Music From The Fab Box" è la loro prima creatura, e rappresenta un grandissima sorpresa per il sottoscritto: disco maturo, coinvolgente, di classe, a metà strada tra il melodic rock e l'AOR più cristallino e sfumature che rimandano al pop-rock sofisticato di chiaro stampo West Coast. Brani snelli, leggeri, caratterizzati da melodie accattivanti e da arrangiamenti eleganti rappresentano una tentazione continua, tant'è che la voglia di riascoltarlo appena si spegne la tredicesima traccia è davvero pressante. Il segreto di questo tiro vincente sta nel fatto che Fabrizio e Massimo hanno lavorato sodo sull'equilibrio delle composizioni, mai una forzatura, mai una chiara volontà di volere assomigliare a tutti i costi a qualche band famosa del settore. E quel che sorprende di più è l'essere riusciti a dare un taglio internazionale all'album grazie anche alla pronuncia a dir poco perfetta dell'inglese. Insomma, metti sul il cd e ti chiedi: da dove vengono questi Fab Box? Chi ha scritto perle della portata di "Call My Name", "Nobody Tonight" e "I Still Believe"? Solo per citare degli esempi, perché è davvero arduo scegliere le migliori da un lotto di brani dalla qualità incredibilmente alta. Al tutto si aggiunge una produzione pulitissima che risalta ogni piccolo particolare, e ci consegna suoni moderni ed immediati. Di valore anche la confezione cartonata, anche se non si può dire lo stesso della copertina, a dir poco ingannevole con i nostri in bella(?) mostra tali da sembrare due ex membri dei Gipsy King. Ma si sa, a contare è il contenuto, virtù che in "Music From The Fab Box" abbonda quasi a dismisura, e che lascerà piacevolmente sorpreso chiunque abbia affinità con il genere proposto. Disco dallo spessore assoluto, nient'altro da aggiungere se non consigliarvi di recuperarlo quanto prima: non lasciate che diventi l'ennesimo prezioso disco di AOR introvabile da qui a qualche decennio.
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