MESARTHIM: CLG J02182-05102
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04/01/2022Gli australiani Mesarthim sono una di quelle band, autrici di un black metal atmosferico (almeno sulla carta, nel loro caso) dove l'atmosfera si ottiene attraverso un uso di keyboards più o meno esteso; keybords che, in alcuni brani o release, rendono dette band anche definibili con generi di musica prettamente elettronica. È il caso del dungeon synth dei loro conterranei Midnight Odyssey o delle innumerevoli band black/ambient o industrial black. Qui siamo però in presenza di qualcos'altro, e purtroppo non sembra che i Mesarthim abbiano avuto un'idea brillante. Siamo in presenza di un folk/black (i ritmi sono più simili a quelli di bands come Moonsorrow o Vintersorg) affogato in tastiere da film anni 80. Dicevo "sulla carta" il black metal atmosferico perchè qualsiasi istanza del genere si volesse qui portare avanti, naufraga in un mare zuccheroso, diabetico. Non basta un vocalist che si strappa le corde vocali per definire il genere, anche perchè detta prestazione vocale sarebbe adatta anche ad un disco dark electro (cosa che per altro questa release neanche è, visto che di "dark" qui non c'è quasi nulla). Qualcuno si è azzardato, nel cercare di definire la musica dei nostri, ad usare la parola "trance" insieme a "black metal". Non ho abbastanza dimestichezza col genere da pronunciarmi circa l'accostamento, ma questo è senz'altro una pessima idea, in quando cerca di amalgamare due sound che non hanno nulla in comune. Quindi, a meno che i Mesarthim non assurgano a pionieri, capaci di imporre un nuovo, rivoluzionario trend, questa pubblicazione è da bocciare senza indugio. Ascoltare "Infinite Density" in particolare, per constatare.
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