LES DISCRETS: SEPTEMBRE ET SES DERNIÈRES PENSÉES
data
06/05/2010Sembra che la Francia sia decisa a sorprenderci dal punto di vista musicale. Poco tempo fa la sottoscritta aveva sottolineato la riuscita del secondo disco di Alcest e di come le sue melodie piene di atmosfera risvegliassero il nostro lato umano. Ora è il turno dei Les Discrets, dietro a cui si cela la mente del musicista, pittore e regista Fursy Teyssier, accompagnato da Winterhalter alla batteria e dalla voce di A. Hadorn. Ascoltando e riascoltando le dieci tracce che compongono il debutto 'Septembre Et Ses Dernières Pensées', è impossibile non sentire l’ispirazione della musica di Neige, soprattutto nella rilevanza data alla componente emotiva, ma questo non ha impedito ai Les Discrets di sviluppare le proprie canzoni seguendo il loro istinto. E alla fine non si può che dare un giudizio positivo: il lavoro è piacevole, incisivo e ben strutturato, e non è poco considerando che è il loro primo disco e già siamo su livelli alti. Punto forte sono manco a dirlo le melodie, poetiche ed intense, capaci di coinvolgere a tal punto da estraniare dal mondo circostante, di condurre l’ascoltatore in un viaggio dove la natura è la protagonista assoluta. Dove i sentimenti che emergono sono soprattutto quelli della solitudine e della malinconia e non raramente il paesaggio che si delinea ha dei contorni oscuri e decadenti, che ben rappresenta la copertina del disco. È difficile definire in una parola il sound che i francesi propongono, visto che sono molti i generi che si rincorrono nei pezzi, dal dark al folk, fino al black che caratterizza i passaggi più decisi del disco, ma la band dimostra di saperli “mischiare” bene senza correre il rischio di creare un sound incomprensibile. Tracce di bellezza incontaminata come "L'Échappée", "Song For Mountains", "Sur Les Quais" e "Chanson D'Automne" non passano inosservate, tanto che alla fine viene voglia di schiacciare il tasto repeat. Immensi...
Commenti