LES DISCRETS: Live at Roadburn
data
14/06/2015Dopo la pubblicazione dei primi due album, 'Septembre Et Ses Dernières Pensées' e 'Ariettes Oubliées, il progetto Les Discrets arriva nell’aprile 2013 ad un momento cardine della sua breve storia, vale a dire l’esibizione al Roadburn Festival di Tilburg (registrata e prodotta dalla Prophecy Productions), evento tipicamente dedicato a quei generi rock/metal che non sono prettamente quelli classici, ma che raccolgono attorno a sé quanto di meglio esiste nei vari panorami che spaziano dal post-rock e post-metal, al rock occulto e vintage, passando per lo stoner, il doom e le sonorità vicine ad una certa psichedelia. Ed è anche un concerto particolare dato che a Fursy Teyssier, mente del progetto, si accompagnano i membri dei connazionali Alcest (nella fattispecie Neige al basso, Winterhalter alla batteria, e Zero alla chitarra e alle backing vocals), che assieme a Les Discrets sono tra i principali propositori del pensiero post-black metal attuale. L’esibizione inizia in maniera piuttosto tranquilla con "Linceul d’Hiver", come se fosse una fase di studio e di approccio delle reazioni del pubblico, dopodiché si cambia marcia con "L’Echappèe", in cui i tappeti di chitarra, accompagnati dagli ordinati cambi di tempo della batteria e dalla voce misurata di Teyssier, formano delle creazioni sonore che solo ascoltando ad occhi chiusi il pezzo, ci si rende conto del viaggio che si affronta. Un pezzo che dal vivo può ricordare, per certi tratti, i Gathering di metà anni ’90, soprattutto quelli di “Nighttime Birds”, creando dei fraseggi assimilabili ad una "On Most Surfaces" in chiave post-metal. Aggressività post-black anche in "Les Feuilles de l’Olivier", guidata da parti trascinanti di batteria ad opera di Winterhalter, e i musicisti prendono possesso definitivamente dello stage e delle anime degli ascoltatori accorsi a Tilburg in tutta la loro interezza, immaginando situazioni di completa trance musicale. Sensazioni che proseguono anche nella successiva "Au Creux de l’Hiver", con le voci evocative di Teyssier e Zero che, come druidi nella foresta, richiamano miti leggendari. La performance scorre via in maniera assolutamente fluida, lasciando spazio a brevissime presentazioni della band e dei pezzi solamente a metà show, in modo da far parlare esclusivamente le loro sonorità ariose e galleggianti che sono le assolute protagoniste. Sonorità che appoggiano anche soluzioni shoegaze, come "Le Mouvement Perpetuel", a richiamare intuizioni care a Justin Broadrick ed al progetto Jesu, ma che durante il tragitto virano repentinamente in territori solcati recentemente da band come Rise Above Dead. Direzioni post-metal che si perpetuano anche in "La Nuit Muette", prima di farci guidare dalla voce eterea di Teyssier per i pezzi finali che si concludono con l’Ode alle Montagne di "Song for Mountains". La prestazione dei musicisti è impeccabile, senza particolari sbavature, e che crea un connubio ideale tra la band, il pubblico accorso a Tilburg e l’ascoltatore ideale che, direttamente dalla poltrona di casa propria, si cala nel contesto affrontando intense emozioni che via via si susseguono. Partiture sognanti ed ultra terrene, degne di un contesto quale è il Roadburn, e tipiche della corrente più atmosferica del black metal e del post-black metal. Ed è un peccato dire ciò, dato che dopo questa pubblicazione, Teyssier non si occuperà più in futuro di progetti in ambito rock/metal, e lasciando quindi un’eredità dal peso non indifferente, data la qualità musicale dei primi due album a firma Les Discrets, culminati con questo live che ne racchiude il sunto più profondo.
Commenti