LEAVES' EYES: NJORD
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09/10/2009Terza fatica discografica per i Leaves’ Eyes, capitanati dall’incantevole Liv Kristine e dalla band degli Atrocity al gran completo. Forti dei risultati positivi ottentuti dai due dischi precedenti, il debut Lovelorn e Vinland Saga su cui sono state spese delle belle parole, il nuovo 'Njord' ripropone lo stile con cui li abbiamo conosciuti nonché le tanto amate tematiche nordiche, che stavolta si concentrano sul Dio terreno del vento e della navigazione. Formula già nota, è vero, ma è qui che la band dimostra le sue abilità, perché sebbene i tratti che compongano il sound siano gli stessi vediamo non solo una certa maturazione ma anche la capacità di saper tenere alta l’attenzione e il coinvolgimento dello spettatore. E forse è questo ciò che li rende degni di nota all’interno del panorama gothic, a dispetto di altri gruppi che abbiamo visto nascere negli ultimi anni. A partire dalla traccia d’apertura, la titletrack, i Leaves’ Eyes sfoderano senza paura le loro armi migliori: melodie gothic e ricche delle più svariate sfumature, da quella più incantevole e soave a una più epica; sinfonie di alto livello e mai scontate; riff metal potenti quanto basta e che non fanno a pugni con il lirismo di certe musiche. Nuovamente eccellente la prova di Liv Kristine, ormai capace di destreggiarsi tra i diversi timbri che la sua magnifica voce sa offrire, a cui si contrappone il growl più sfacciato del suo compagno Alexander Krull. Insomma, la qualità è ottima, e lo si sente nella bellissima "Emerald Island", uno dei pezzi migliori, in "Take The Devil In Me", "Irish Rain", "Ragnarok" e la conclusiva "Frøya`s Theme", solo per citare i pezzi che mi hanno colpito di più. Nel complesso, una grandissima conferma.
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