KINO: Radio Voltaire
data
18/06/2018Il progetto Kino nasce nel lontano 2005 con l’album Picture. John Mitchell è la mente pensante di una band che vede molti artisti di spessore coinvolti, un concentrato di tecnica e di bravura che, sino ad oggi, non aveva avuto un seguito. Le bands personali, il tempo dedicato alle proprie realtà musicali non avevano forse permesso di proporre altro. A distanza di tredici anni ecco Radio Voltaire, un abbraccio sincero e romantico all’ascoltatore. Un sound avvolgente, accogliente e sofisticato che pesca a piene mani dal progressive rock più “candido”, aggiungendo elementi pop a quelli appena citati. Questo taglio, decisamente più easy, non deve però far presagire un calo dell’espressività e della qualità del prodotto. La sensibilità e il tocco restano immutati, è ovvio che l’accostamento al concetto di pop può avvicinare un pubblico più ampio. Tutto ciò potrebbe far conoscere suoni ed approcci troppo spesso relegati ad un’elitè, quasi la definizione progressive divenisse un muro invalicabile per chi solo ne sente pronunciare il suono. Radio Voltaire è quella “stazione” a cui casualmente potreste incappare, scoprendo che anche l’arte può essere conviviale, carpendo poi la vostra attenzione via via con una classe ed una raffinatezza innegabili. Il potere di Kino è quello di rendervi partecipi, senza manierismo o amor proprio, alla loro poliedricità. Un tiepido abbraccio in cui cullare una serenità ritrovata, ansia che scompare in un giardino di semplicità, liberi da un peso e da un preconcetto che vi opprimeva, spaventava e condizionava. Soffio di vento diventa carezza nel quale sfumature di colori accesi ci preparano ad uno spettacolo unico, un bocciolo che mostra solo parzialmente le proprie livree per poi aprirsi completamente. Auspichiamo di non dover ancora aspettare così tanto tempo per un full-length dei Kino, i cui approcci ed idee troviamo interessanti. Attendiamo la “fioritura” di intenti di John Mitchell, a cui diciamo grazie per questo regalo e da cui ci attendiamo ancora tanto.
Commenti