KHANUS: Flammarion
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26/09/2018Prima perla discografica per i finlandesi Khanus, il cui passato ha visto solo un ep ed un singolo, dal 2016 ad oggi. Album originale il loro, capace di mescolare sapientemente influenze diverse. Partendo da una base death metal, le sfumature via via pennellate sono molteplici. Parliamo di black/folk, in talune espressioni più pagane, unitamente ad un esoterismo di stampo doom heavy e ad una sensualità di matrice gothic. Dissonanze avanguardistiche e tanta personalità chiudono il cerchio, per un lavoro dai volti nuovi, in grado di attingere dalla scuola americana del genere della morte, passando poi da quella nordica della nera fiamma. Flammarion necessita molti ascolti per essere assimilato, per apprezzarne le mille sfaccettature e rinvenire, via via, un aspetto nuovo ad ogni approccio. La teatralità del comparto vocale ci rammenta la classe dei Moonspell, per poi subliminare nei Root. Un disco sicuramente che stuzzica i palati raffinati, dalle sferzate gelide e dalle pulsioni più incandescenti. Rituali si consumano di fronte ai nostri occhi, oppiacei e sulfuree deviazioni spengono ogni nostro senso. Entriamo così in un tunnel in cui lo spazio si apre d’improvviso, eco di angosce e paure risuona disegnando cerchi nello specchio d’acqua in cui ci intravedevamo. Melodie sinistre vengono scandite da una ritmica senza punti di riferimento. Ci viene da pensare alla old school death metal, ma sono accenni di un’intensità fatta di temperamento. Difficile dare allora un chiaro riferimento all’ascolto delle maestose composizioni dei Khanus, epici crescendo che tutto avvolgono, scandite dalla coralità degli strumenti in sottofondo. Disco incarna l’omerico intento degli artisti, vestigia che brillano di una luce propria e che spiazzano anche i più “istruiti”ascoltatori. Nonostante l’approfondito ascolto di Flammarion, siamo giunti alla conclusione che solo con il tempo si potrà a pieno ammirare la maestosa genialità dei finlandesi. E’ tale l’impatto dei brani che non riusciremo oggi a pieno a cogliere l’immagine d’insieme della proposta. Complimenti ai Khanus, band che parte con il piede giusto e da cui ci aspettiamo ancora tante emozioni.
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