KAUAN: AAVA TUULEN MAA
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10/02/2010Russi, i Kauan compongono e suonano musica per l'anima. Frase fatta e abusata, direte voi. Come darvi torto, ma la mia non è affatto retorica. La realtà, essenzialmente. Senza stare lì a ravanare tra sinonimi e giri di parole, insomma. Questo perché "Aava Tuulen Maa" è un disco semplice ed emozionante che evoca sentimenti semplici che interagiscono con il mondo circostante. Un mondo quasi primordiale in cui sono il cielo e la terra ad essere attori principali. Ancestrale, ma mai mellifluo, mai ammorbante. Un flusso morbido di note, introspettivo, quasi new age, arricchito da arrangiamenti sopraffini e da strappi malinconici che fanno da contraltare all'idea "solare" di fondo. Quasi interamente strumentale, ha il suo unico difetto nelle poche parti cantate in cui la voce anonima scandisce il testo in russo, lingua dalla musicalità molto dura e quindi poco affine al contesto. Probabile che anche l'assoluta assenza di variazioni possa influire alla lunga sulla pazienza dell'ascoltatore, ma i brani godono di una qualità media alta tale da avvolgerti e portarti altrove, e certo non dove vige la disoccupazione emozionale. Terzo disco del duo, "Aava Tuulen Maa" si distacca quasi interamente dal metal, segnando un'evoluzione progressiva che se confermata anche nel prossimo lavoro dovrebbe portare i Kauan ancora più lontano da canoni e stilemi del rock, diretti verso l'assoluta libertà interpretativa. Nel mentre, questi 45 e passa minuti dall'incedere atmosferico e fascinoso sapranno coprire la distanza ed il tempo, conducendovi in una dimensione parallela dove conta lo spirito e non la materia.
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