FEAST FOR THE CROWS: WHEN ALL SEEMS TO BE BURNED
data
08/01/2007In Germania se si pensa sopratutto agli Heaven shall burn, il metalcore ha dimostrato di essere nettamente più incisivo e meno incline alla ruffianaggine rispetto alla controparte americana. Molti "kick in ass" e zero ammiccamenti emo. E' anche vero che non tutti hanno la capacità degli Heaven shall burn di sparare uno dietro l'altro dei dischi legati sì indossolubilmente alla scena estrema europea, ma che riescono a destare interesse e a differenziarsi per freschezza e impatto. I Feast for the crows qualcosa degli Heaven shall burn ce l'hanno, ma mancano di quell'impatto immediato e di quella freschezza di cui sopra. Sono "semplicemente" cinque diciannovenni (o giù di lì) che suonano molto bene un thrash/death melodico, con qualche elemento hardcore portato sopratutto dal singer Simon Kollat. "When All Seems to be Burned" è un lavoro che, ricalcando le armonie della scena scandinava (In Flames in primis), scorre agilmente, grazie ad un buon songwriting di fondo che colpisce sopratutto se si pensa alla giovane età dei componenti. "Hope Dies Last", "Take it Back" e la titletrack pur essendo eccessivamente scolastiche sono la evidente dimostrazione che i Feast for the crows non hanno nulla da invidiare a formazioni "metalcore" più illustri (dagli As I Lay Dying in giù). "When All Seems to be Burned" è un discreto debutto, questi cinque tedeschi hanno tutto il tempo per crescere e farsi le ossa; chissà se dopo questo debutto li ritroveremo di nuovo tra qualche anno o se saranno destinati a scomparire come un'infinità di gruppi, e come tra gli altri la prima incarnazione della band: i Tear of Phoenix.
Commenti