KATATONIA: FOR FUNERALS TO COME
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29/12/2005"Recorded and mixed at Unisound Recordings during one lonely day in early September 1994" così recita il booklet del famoso EP targato Katatonia, uscito subito dopo quel grandissimo album che è stato 'Dance Of December Souls' (1993). Difficilissimo credere a quanto scritto, specialmente dopo l'ascolto dell'accoppiata inziale "Funeral Wedding" e "Shades Of Emerald Fields" nella quale il gruppo di Tumba (Svezia ovviamente) porta avanti il suo discorso musicale avvalendosi del contributo di Blackheim alla voce (anzi, si dice che tutte le parti di voce in questo EP siano sue...) dando più respiro a Renske di concentrarsi sulla batteria. In effetti tramite questa soluzione le canzoni di cui sopra suonano assai più compatte che in tutte le precedenti releases, raggiungendo un livello di (quasi) perfezione esecutiva; la prima offre un approcio quasi per intero dominato dalla chitarra di Anders Nystrom, senza tastiere di mezzo sulle quali si adagiano (e non viceversa come si potrebbe pensare) le parti di batteria di Jonas Renske (assolutamente da menzionare la parte atmosferica verso la fine del quarto minuto...). Non in ultimo c'è da dire che con un sound secco e senza fronzoli, molto asciutto come questo, anche il basso ha un ruolo ed un peso determinante, difatti riusciamo a sentirlo molto più che in passato. Anche la successiva "Shades..." essenzialmente si muove sugli stessi binari, anche se mostra un feeling meno gloomy e leggermente aperto a spiragli di luce. Le altre due composizioni sono la title track, ossia una canzone strumentale con parti di chitarra arpeggiata secondo il classico stile di Nystrom, molto triste e monotona devo dire, mentre in chiusura troviamo "Epistel" ossia un ammasso di rumore, di discutibile essenzialità. Tirando le somme e volendo considerare la parte veramente "utile" di questo EP, le prime due canzoni costituiscono un ottimo punto di passaggio fra due albums così differenti come 'Dance Of December Souls' e il successivo 'Brave Murder Day'.
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