KADAVAR: Berlin
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15/10/2015Un vero tuffo nel passato l'album 'Berlin' dei tedeschi Kadavar. Il terzetto è fortemente influenzato dai Black Sabbath, e lo si nota chiaramente sin dalle prime battute di questo album, in particolare con la seconda traccia, la bellissima "Last living Dinosaur", e dal cantato del singer Christoph "Lupus" Lindemann che ricorda moltissimo l'Ozzy degli esordi. Il tutto naturalmente non deve far pensare ad un lavoro mediocre o ad una brutta copia dei Sabbath, tutt'altro, i Kadavar ci sanno fare e il loro sound è una vera delizia per gli amanti dello stoner. Quindi 'Berlin' è un ottimo lavoro, in dodici brani che hanno come comun denominatore il sound grezzo tipico degli anni '70, in una miscela che rende il lavoro piacevole, mai stancante, eccezion fatta per l'ultimo brano "Reich der Traume" in lingua madre: una canzone un tantino noiosa e forse troppo lunga, ma è l'unnica nota stonata di un disco che merita attenzione e soprattutto "ascolto" per rispolverare e rivivere la magia del caro e vecchio rock 70's, che non ne vuol sapere di passare di moda, anzi, come nel caso dei Kadavar rivive continuamente e pure alla grande.
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