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JUNE 1974: Nemesi

data

14/09/2018
75


Genere: Progressive Rock
Etichetta: Visionaire Records
Distro:
Anno: 2018

Torniamo ad ascoltare un lavoro di Federico Romano, polistrumentista italiano dedito dal 2009 al progetto discografico June 1974. In questi anni Federico ha regalato una serie sconfinata di pezzi, spaziando tra le altre cose tra un’infinità di generi. Potremmo citarvi la musica neoclassica, l’electro, la dance ed oggi, forse come non mai, il rock e il progressive metal. Resta preponderante l’elemento compositivo della proposta, ma viste le partecipazioni illustri e la loro storia musicale, non poteva essere altrimenti. Parliamo infatti di: Gionata Mirai (Il Teatro Degli Orrori), Tommy Talamanca (Sadist), Francesco Conte (Klimt 1918), Francesco Sosto (The Foreshadowing), Andy LaRocque (King Diamond), Paul Masvidal (Cynic), James Murphy (Obituary, Death, Testament, ecc.), Patrick Mameli (Pestilence) e Jørgen Munkeby (Shining, Ihsahn). Personaggi nostrani ed anche protagonisti della scena internazionale per un disco che, però, non deve far pensare ad un passaggio completo al concetto di metal. Sfumature estreme nel comparto ritmico restano adrenalinici fraseggi in un album comunque atmosferico. Evidentemente l’artista voleva pigiare più sull’acceleratore, proponendo di sé un’immagine più spigolosa, ma non per questo meno sensibile. Nemesi non è il contesto di virtuosismi fini a se stessi, bensì  tutto costruito come robusto sostegno alla composizione ed ambientazioni care a June 1974. L’ingrediente “estremo” protagonista resta quello prog, le cui sfavillanti eccentricità e sofisticatezze non cadono mai nel manierismo. Pensiamo che Nemesi sia più interessante quando Romano si dedica prettamente a suoni vellutati, poiché nei contesti più “martellanti” resta una sorta di indecisione negli intenti, quasi non ci si sentisse a proprio agio. Vedremo se Federico saprà ulteriormente sviluppare, con il suo innegabile talento, questo ennesimo esperimento, oppure tornerà a dedicarsi ad una sperimentazione più “soft”. Complimenti ad un artista di spessore, in grado di emozionare e soprattutto capace di non porsi limiti o freno alcuni.

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