IQ: THE ROAD OF BONES
data
23/05/2014Diciamoci la verità: erano in molti a temere della qualità dei dischi futuri degli IQ quando Martin Orford decise di lasciare la band nel 2007. La band inglese ha spesso subito cambiamenti di line-up nel corso della carriera, quindi è abituata ad assorbire nuovi membri, ma abituata anche ad elaborare nuove dipartiite. Quella di Orford non dev'essere stata però indolore visto che il tastierista figura tra i membri fondatori, nonchè il punto di riferimento attorno cui si sono svolte le sorti della band. Nicholls e soci, però, hanno preferito continuare, ed il loro coraggio è stato premiato prima con l'ottimo 'Frequency' del 2009, ora con questo 'The Road Of Bones' che ha tutte le carte in regola per mettersi in mostra all'interno di una discografia misera in fatto di quantità - solo dieci album in 30 anni di storia - ma ricchissima sul piano della qualità. Purtroppo al momento ci è dato ascoltare solo la versione standard del disco - la versione con bonus CD in pratica prevede un'altra ora di musica - ma comunque sufficiente a lasciarci davvero soddisfatti: gli IQ si confermano essere una band talentuosa e dalle potenzialità non comuni. 'The Road Of Bones' è un concpet album. Il titolo rimanda alla "strada delle ossa" in Siberia, costruita dagli esiliati e prigionieri politici staliniani per garantire un collegamento tra le miniere ed il mare. Costruzione che costò la perdita di moltissime vite umane, da qui la denominazione di cui sopra. Un tema assai drammatico che si rispecchia in modo sintomatico nella musica: colonna sonora ispirata ed avvolgente in chiave progressive in cui Peter Nicholls si professa cantore perfetto per la tragedia messa in scena. Disco da ascoltare tutto d'un fiato, possibilmente isolati dal mondo, cuffie alle orecchie, improntato esclusivamente sulle emozioni: epico, magnetico, disperatamente romantico come nella tradizione della band albionica.
Commenti