INGRIMM: TODGEWEIHT
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12/05/2009Dopo il grande successo riscontrato presso gli amanti del folk più duro del debut album 'Ihr Soilt Brennen', uscito nel 2007, ecco ripresentarsi sul mercato, con questo nuovo 'Todgeweiht', i tedeschi bavaresi Ingrimm. La proposta della band è sempre la stessa, basata su un solidissimo thrash, figlio illegittimo di quello classico di scuola Bay Area, thrash arricchito da iniezioni corpose di melodia derivata dallo swedish death (a nessuno la band ricorda, a volte, una versione deviata dei Soilwork?), dall'heavy classico priestiano e dall'extreme power (spesso, soprattutto a livello di songwriting, il fantasma di Alexi Laiho è ben presente lungo tutta la durata dell'album), e riccamente addobbato con elementi folk classici, comunque, ad eccezione delle cornamuse, usati decisamente molto più nei breaks e nei bridges che nel resto. Undici i pezzi che compongono questo 'Todgeweiht', tutti molto buoni, tanto che non mi sento di elevarne uno sopra gli altri, tutti ben scritti e ben composti, e ben suonati, con menzioni d'onore per il singer Stephan Zandt, davvero evocativo (da applausi addirittura nella semiballad "Der Stern”) e molto bravo nel passare di continuo dal clean al growl senza perdere in intensità, e per il chitarrista Alex Haas, anche main songwriter, che lungo la durata dell'album macina riffs su riffs davvero di buon gusto e fattura. Un buon prodotto, ben realizzato e che si lascia ascoltare più volte senza stancare. Consigliato!
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