HAGATHORN : Bjorndansen
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01/08/2022Una carezza, gesto d’affetto che si esplica con naturalezza, refolo di vento che sfiora e dona refrigerio, senza far correre alcun brivido di gelida angoscia. Così in poche righe vi dipingiamo l’ultima uscita in studio della one man band statunitense Hagathorn. Will Ott è il solo interprete e protagonista di un disco di purissimo folk, certamente di matrice nordica e che poco o nulla ha a che vedere con il paese di appartenenza dell’artista. Suoni prodotti in modo certamente particolare, non così “limpidi”, ma capaci di creare un alone magico, di ritualità, proprio per toni così tenui e al contempo cadenzati. Tanta intensità, nessuno spazio per la voce, per un full-length strumentale che segue molte linee melodiche, toccando emozioni diverse. Tensione che corre lungo le note, sensibilità che scivola via e che ci pizzica con l’acustico uso delle chitarre degli strumenti tradizionali a corda dell’album. Non intravediamo particolare personalità in Bjorndansen, ma le emozioni arrivano all’ascoltatore, così da consigliarvi l’ascolto di un disco di qualità e coinvolgente.
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