IN SOLITUDE: IN SOLITUDE
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10/06/2009Ennesima nuova proposta da parte della sempre attiva label Puresteel records, gli svesedi In Solitude, con questo omonimo album al debutto, propongono un sound molto solido e decisamente vintage ed old school, cosa che decisamente è sempre molto gradita al pubblico defender, poco incline alle novità. Il punto di riferimento principale per la band scandinava sono senza dubbio i Mercyful Fate degli esordi, quelli che, con Don't Break The Oath e Melissa, incantavano i più alternativi ed oscuri tra gli amanti dell'heavy classico, con, in aggiunta, cospique iniezioni di US epic di scuola Manilla Road e di heavy maideniano (soprattutto a livello ritmico). Da apprezzare la produzione decisamente raw, che fa tanto album d'epoca, e che premia non poco il suono di tutti gli strumenti. Buona la prova del singer Pelle Hornper Ahman, che, invece di scimmiottare il re diamante, ne da una personale reinterpretazione, così come buona è anche la prova della coppia d'asce Niklas Lindstrom e Mattias Gustavsson, davvero credibili nel ruolo che fu di Hank Shermann e Michael Denner. Unici nei da constatare, la forma canzone comune a tutti i brani, con tutti i pezzi costruiti sopra alla classica struttura a cavalcata heavy, ed una durata davvero troppo esigua, solo 36 minuti per otto brani. Buon prodotto per tutti i defenders.
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