IN SOLITUDE: SISTER
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23/10/2013Parola d'ordine: Mercyful Fate e Trouble. Identificazione quasi immediata dello stile con cui la band svedese tenta di farsi strada nel mondo della musica pesante. Un misto di metal oscuro e doom rock che affonda le proprie radici negli anni '70, e che si esprime attraverso sonorità vintage e polverose. E quando non te lo aspetti, durante rari momenti, affiorano anche influenze dettate dal dark/post punk ottantiano. Volendo insistere con il gioco del "chi somiglia a chi", il vocalist Hornper si orienta su registri morrisoniani quando tende ad esasperare le linee melodiche. Tutte queste premesse per dire che 'Sister' è un disco affascinante che, nonostante non dica nulla di nuovo, dimostra di avere tutte le carte in regola per ammaliare. Non logora chi ascolta con lunghe sessioni doomeggianti, tanto meno non si lascia andare a cavalcate metalliche d'ordinanza. Ha il pregio di avanzare e farsi spazio tra le pieghe dell'arcano trascinadosi dietro una condizione eterea quanto oscura; una dimensione esoterica che sfoga la sua accezione magica nell'elettricità delle chitarre, e nelle ritmiche lineari quanto tribolanti. In più l'artwork di copertina evidenzia quale potrebbe essere la sostanza del disco, a chiusura di un cerchio che stabilisce quanto gli In Solitude abbiano voce in capitolo nella ricerca dei segreti della non-morte.
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