HELLSMOKE: 2020
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24/09/2020Provenienti da Helsingborg, Svezia, questa nuova formazione vede riuniti sotto lo stesso tetto il chitarrista Cristopher Dahlman (ex Alyson Avenue, Bai Bang) ed il suo amico di lunga data Roger Landin (batteria, ex Cloudscape), i quali uniscono le forze con il songwriter Torbjorn Mansson per dare vita alla letale miscela che riempie i solchi del disco in esame. È un hard rock/metal a tinte moderne quello che i nostri ci presentano, non tanto a livello strutturale (le canzoni si susseguono all'interno di strutture strofa-bridge-ritornello assolutamente canoniche) quanto a livello musicale, con chitarre estremamente potenti, piene e "grasse". La band, infatti, guarda sicuramente con un occhio a Zakk Wylde e ai suoi Black Label Society per quanto riguarda il sound (il lavoro della coppia Dahlman/Akesson è veramente valido) e con l'altro occhio ai Pretty Maids, per quanto riguarda l'aspetto compositivo, pur risultando molto più heavy dei danesi. Le canzoni si susseguono senza particolari picchi, ma al contempo senza alcuna caduta, merito anche dell'ottimo cantante Rimbert Vahlstrom, che guida con piglio ruvido e deciso le accattivanti linee vocali di ogni pezzo, regalando un buon effetto di contrasto con la robustezza delle chitarre. Un buon esordio, niente per cui strapparsi i capelli, ma se amate i nomi citati sopra, fateci un pensiero!
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