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SKY IN LAND: THROUGH THE DESERT

data

15/06/2008
55


Genere: Alternative
Etichetta: Ukdivision Records
Anno: 2008

Insieme dal 2004, e con un EP all'attivo, gli Sky In Land tornano con un album interessante e non privo di personalità, cosa che di per se fa di questo un gruppo degno di focalizzazione. L'inizio è ad effetto ma è relativamente fuorviante, con una botta punk-metal "Back in my life", che non è comunque indicativa di nulla se non del fatto che sempre, nell'arco degli undici episodi ci sarà una ossessiva ricerca dell'orecchiabile, del perfetto grado di ruffianità necessario a trasformare il pezzo in una potenziale hit spacciabile un po a tutti, ma che in fin dei conti, convince fino infondo solo in alcuni casi, come nel mantra psichedelico di "Shadow", figlia dei Jane's Addiction. "The Golden Beams Island" e "Inside The Tunnel" sono i momenti più personali invece, perchè contengono un'idea secondo me vincente, sulla quale ci sarebbe da lavorare per provare a tirar fuori qualcosa di più che buono, ossia la commistione tra rock alternativo-radiofonico ed elementi desert-blues rock decontestualizzati e inseriti in un sostrato molto attuale e miscelati in modo molto originale, tra sprazzi folk molto accentuati e venature metalliche non invadenti e mai fuori posto, con quel giusto bilanciamento tra tecnica, innovazione e coesione del tutto nella forma-canzone. Nota di merito solo per il batterista Claudio La Rosa in "Shadow", che in realtà indica tutti gli attuali limiti del gruppo, nelle parti vocali, in questo pezzo quasi impresentabili, e in arrangiamenti che subiscono troppi cali nell'arco dei quaranta minuti, nonostante Carmelo Sgroi sia, almeno alla chitarra, un musicista maturo, completo e vario. Da segnalare, in ultimo, i testi, assolutamente riempitivi. Ma infondo è scusabile, almeno finchè in ambito italiano i Verdena continuano ad avere un così grande successo nonostante i loro testi. NOTA BENE: almeno nella mia copia del cd, la tracklist non corrisponde a quella indicata nel retro e nel sito ufficiale. Una svista può capitare a tutti, è vero, ma io non sono nemmeno tenuto a dover subire parola per parola ogni testo solo per ricondurre quello che ascolto al titolo indicato nella lista in disordine.

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