HAGAR, SAMMY: LIVIN' IT UP
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12/08/2006No, non è il debilitante caldo estivo (sovente fautore di molti giramenti di testa) la causa che mi ha portato a definire "Caribbean Rock" il nuovo ed atteso album di Sammy Hagar, ma bensì la particolare ed incredibile attitudine sonora presente in "Livin' It Up", cd che segue, a distanza di circa tre anni, il precedente "Not Live Hallelujah". Il ritorno del Red Rocker, questa volta, è stato operato grazie ad una manciata di nuove tracce dal profumo puramente acustico/caraibico, intervallate da (pochi) brani invece maggiormente accostabili al classico stile solista dell'ex singer di Van Halen e Montrose, improntato su chitarre elettricamente semplici e caratterizzate da melodie tanto solari quanto immediate. A questo punto vi starete chiedendo se il dischetto ivi in esame valga o meno la pena di essere acquistato, e la risposta, ve lo assicuro, è una sola e chiara: sì. Sì perché "Livin' It Up" sprizza armonia positiva e coinvolgente da tutti i pori, impreziosita da strumenti inusuali quali chitarre slide e fiati solitamente poco usati, sì perché la voce del grande Sammy non accenna a perdere un solo e dannato colpo, rendendo ogni minimo passaggio assolutamente speciale ed inimitabile. Sì perché il rifacimento della stupenda "Halfaway To Memphis", operato con le nuove caratteristiche sin qui descritte, ci ha permesso di ascoltare una fantastica canzone in un'altrettanto magnifica e differente veste. Sì perché finalmente anche ogni hard-rocker per eccellenza che si ritiene tale potrà vantarsi, d'ora in poi, di possedere nella propria collezione un disco assolutamente adatto per sfidare, con un cocktail ghiacciato, la pressante calura estiva, dimostrando che ci si può assolutamente divertire ed emozionare un mondo al netto di inutili e fastidiose manie collettive. legate a danze da fatiscenti gamberi o carrabusi. La sostanza finale è che l'eterno Red Rocker è tornato nella maniera più inattesa possibile, regalandoci una piccola perla di musica forse stilisticamente lontana dai nostri soliti canoni di gradimento, ma comunque capace di saziare di sole e mare le nostre stanche menti fuse da lavoro e stress vari. Da ascoltare, ma soprattutto da vivere.
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