GORGUTS: Pleiades' Dust
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04/06/2016Un nuovo lavoro dei Gorguts potrebbe essere recensito senza ascolto. Luc Lemay è un genio assoluto, dotato di smisurato talento, passione e di un'interminabile voglia di conoscenza che riversa poi nei suoi concept sonori. Musica schiva per natura, misantropa e mai incline ai meccanismi semplici, o comuni. Questa immensa creatura, ormai incatalogabile dai tempi di 'Obscura', stavolta ci porta a Baghdad, nella Golden Age dell'Islam, alla scoperta della 'House of Wisdom', la bibblioteca dove la sapienza e la scienza si contrapponevano e misuravano con le imponenti tradizioni religiose. Dimenticate dunque la situazione attuale del panorama Islam, quindi l'Isis e tutte le congiure capitalistico-guerrafondaie che ne derivano, e provate ad immaginarlo com'era nell'800. Ed è qui che la sapienza di Luc Lemay e la classe dei suoi compagni si manifestano. Un unico brano di 32 minuti, un Ep dove l'atmosfera orientale viene ricreata con intelligenza, senza tastiere o strumenti etnici, ma solamente rallentando i tempi e riempendoli di armonie dissonanti e cariche di riverberi. Chitarre mai acustiche restano cariche di elettricità, con la batteria che libera nell'aria i suoni acuti e dilatati dei piatti, mentre i tamburi, come in un rito, vengono ripetutamente battuti. Il tutto tra sfuriate brevi e continui cambi di tempo che ormai conosciamo bene. Brutalità death metal e altissima tecnica, miste a partiture Jazz che in un paio di momenti determinano il passaggio di concetto. Fino al minuto 18, quando per tre minuti ci lasciamo trasportare dalle chitarre che fermano il tempo, riempendolo con lunghi riverberi di accordature basse e note singole lasciate all'eco dello spazio, prima di ripiombare in quel riconoscilbile vortice estremo che solo i quattro canadesi sanno sanno creare. Questo disco non va ascoltato quando si ha tempo, e soprattutto non in un contesto casuale. Ascoltarlo, come il sottoscritto sta facendo, mentre dalla finestra il buio scende, trasformando gli alberi in sagome nere, che si affacciano sul lago ormai ridotto ad un enorme specchio opaco, questa si che dovrebbe essere la situazione ideale per partire in questo affascinante, oscuro e sinistro viaggio intitolato 'Pleiades' Dust'. Voi cercate di sistemarvi l'ascolto nel modo migliore possibile, così da assaporarne ogni singola, distorta nota.
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