SARACEN: Marilyn
data
25/09/2011Gradito ritorno per questi dinosauri inglesi! Attivi sin dal 1982, pubblicano oggi il secondo concept di fila lasciando stare la chiesa, Papa Clemente V, e varie bolle e scomuniche raccontate in 'Vox in Excelso' del 2006 per rendere, invece, onore alla splendida Marylin Monroe. Il genere offerto non è mai cambiato più di tanto, nati in piena NWOBHM, accarezzati dal prog anni '70, ispirati dalle armonie AOR: in pratica un gran bel mix. Per questo concept si necessita ovviamente di una voce femminile, e chi se non l'affascinate Robin Beck può cogliere quest'occasione? Se poi mettiamo anche la bella Issa (forse più bella che brava), e il fenomenale prezzemolino Steve Overland, siamo certi di non essere di fronte ad un brutto prodotto. Il sax di Snake Davis ci accoglie nell'opener "Norma Jeane", mentre la voce di Richard Bendelow e Karensa Kerr ci danno il benvenuto in questa opera quasi di rock sinfonico. "Hold On" cantata da Issa è una suadente ballata, ma "Make This Body Work", con la Beck che tira fantasticamente, si dimostra un gran pezzo con eccellente ritornello. Il successivo duetto "Who Am I", sempre interpretato da Robin, accompagnata però da Overland, è veramente un brano straordinario, molto toccante la partelenza, mentre il rock blues nel mezzo è veramente azzeccato. Il disco continua su questi livelli, molto emozionanti e molto ben strutturati. Pomposa ed epica la titletrack dove Robin Beck è da Oscar, riesce a fondersi perfettamente nell'aria del brano e farlo risaltare in tutto il suo splendore. Quindi, possiamo battezzare questo disco un concept veramente riuscito per quel che concerne la qualità dei brani, degli interpreti e dell'uso sapiente del sax amalgamato nel contesto egregiamente. Una nota di demerito alla produzione che appare molle sui suoni di chitarra e, a volte, un po' troppo "vintage". Un gran peccato perchè la rappresentazione della vita di Marylin viene tramutata in musica alla perfezione, sulla produzione però il voto totale perde almeno 10 punti togliendo parte dei meriti che si riserva quest'opera.
Commenti