Alchemy Room: Origin Of Fear - A Matter Of Time
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26/09/2011Gli Alchemy Room sono un quartetto nato sotto la mole di Torino, dedito ad un metal progressive abbastanza vario con influenze che spaziano dagli italici Time Machine ai Dream Theater, fino alle melodiche intro in stile Queensryche. Le linee vocali e l'impostazione della voce, invece, possiamo avvicinarle a gruppi come Lacuna Coil e The Gathering. Questo disco ha il doppio nome per un motivo ben preciso, infatti è composto da brani del loro debut 'Origin Of Fear' con l’aggiunta dell'EP 'A Matter Of Time', che preannuncia il loro secondo lavoro in studio. La qualità audio non è eccelsa e l'impatto generale risulta al di sotto delle aspettative e della media delle registrazioni del genere. Le chitarre sono inscatolate, la voce viene penalizzata sulla dinamica e la batteria non ha impatto: ciò è dovuto, oltre al mixing finale, anche da una non perfetta registrazione. I brani sono gradevoli e discretamente arrangiati: ad esempio l'opener "Inside My Fear" si lascia ascoltare, una brano progressive con una forte vena malinconica che attraverserà tutte le linee vocali, ed in qualche caso gli stacchi prog contrasteranno con l'andamento cupo e melodico del brano. La prolissità delle parti strumentali rendono meno godibili i brani, creando dei vuoti emozionali all'interno delle composizioni e rovinando il pathos creato. La voce riesce ad essere protagonista in brani come "Into The Deep" e in "Indigo", mentre in alcune occasioni pecca con una non perfetta prononcia facilmente migliorabile. La band sembra ben affiatata, questo si nota soprattutto nelle ultime tre tracce dove si riesce ad apprezzare un vero gruppo che suona, e non dei singoli che suonano insieme: caratteristica che fa la differenza.
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