GOD LIVES UNDERWATER: UPOFFTHEFLOOR
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06/11/2004Lo ammetto senza problemi: non sono un esperto di Industrial. Capisco però quando ascolto un buon prodotto, e questo lo è. I God Lives Underwater sono stati per me una recente scoperta, e trovare informazioni su di loro è stata un'impresa: in realtà, non sono nemmeno sicuro che Turzo suoni ancora con Reilly. Ho trovato fan club non ufficiali aggiornati al 2001 che parlavano di una formazione a due con due session-men, o aggiornati a quest'anno che in formazione segnalavano solamente Reilly come "Vocals & Various Instruments", e accenni a battaglie legali "et similia". Nulla di certo, quindi, salvo ciò che posso sentire. E ciò che ho sentito è stato un album di sicura presa, ben concertato, con una serie di brani da hit, prima fra tutte "Tricked", densi di refrain catchy e di sonorità dall'alta commerciabilità. Certo, non stiamo parlando del lato "puro" di questo genere, ma di quello da Mtv, per intenderci. Un album da mainstream, che non mancherà di ottenere il suo meritatissimo successo. Tutto sta a vedere se siamo tra quelli che valutano la qualità di un prodotto a prescindere dal mercato cui si rivolge, o se vogliamo fare i puristi e gli anticommerciali ad ogni costo. Volendo valutare un cd per quello che è, è innegabile che questo "Upoffthefloor" sia, nel suo genere, un album molto buono, con massicce dosi di elettronica che vegamente possono anche richiamarsi allo stile di un certo Vangelis. Non che il prodotto sia nel complesso riconducibile ad un simile paragone, ma alcune sue parti mostrano chiaramente come il Maestro abbia saputo ben insegnare a gente che, appresa la lezione, l'ha saputa applicare in altri campi. A queste sonorità si aggiunga una voce calda, ritmiche lineari e sonorità post New Age, ed eccolo qui: un lavoro di qualità, pronto per i negozi e per lo scaffale più in vista.
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