FATE: FATE
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21/05/2007E con questo si chiude, grazie MTM. Grazie perché poter godere dell'ottima discografia dei Fate senza sborsare cifre esagerate è una sensazione particolarmente piacevole, in particolare perché offre la possibilità di investire tutti i soldi risparmiati in miriadi di altre attività, incluso l'investimento in ulteriori e graditissimi cd. Cosa che, coi tempi che corrono, può essere considerata un vero e proprio cavialetto. Lasciando perdere le elucubrazioni mentali relative alla gestione dei risparmi, e concentrandosi invece sul contenuto del qui discusso ed omonimo debut dei rockers danesi, mi sento di affermare di essere di fronte a quello che il sottoscritto ritiene il miglior capitolo in studio del combo nordeuropeo, ben riassunto in dieci tracce pregne di tutte quelle che risulteranno le migliori caratteristiche della proposta dei Fate, mai arrivati al grande successo ma destinati a mietere innumerevoli vittime nelle schiere degli AORsters di tutto il mondo. "Fate" è un lavoro in cui le nostalgiche melodie intraviste nel successivo ed altrettanto valido "A Matter Of Attitude", già discusso a tempo debito sulle pagine di Hardsounds, si intrecciano alla perfezione con accenni ai riferimenti maggiormente vivaci e dal background quasi party di "Cruisin' For A Bruisin'" (il quale vede nella propria tracklist la versione rivista della qui inclusa "Love On The Rox"), restituendo composizioni assolutamente catchy e perfettamente in linea con il sound pomposo tipico degli eighties, sonorità di cui i Fate si sono sempre rivelati azzeccati portavoci. Forse l'unica pecca dell'album in questione può essere individuata in un lavoro di produzione eccessivamente old-style il quale risente, in maniera piuttosto chiara, dei circa vent'anni trascorsi dal proprio rilascio sul mercato, il tutto senza però scadere in una registrazione qualitativamente scadente o colma di eccessivi fruscii, elemento in grado di mantenere alto il valore di un'uscita di chiara influenza storica, degna di essere annoverata tra quelle di maggior importanza all'interno della scena rock melodica di tutti i tempi. Quello che ha reso probabilmente i Fate quasi alla stregua di un gruppo di culto è probabilmente da ricercare nella notevole capacità della band di miscelare melodie di facile assimilazione ad arrangiamenti strumentali di ottima fattura, caratterizzati da riffs di chitarra efficaci, intelligenti inserti di tastiere e parti vocali sempre ultra-trattate, una ricetta che riassume alla perfezione quello che ha rappresentato la vera e propria essenza di un genere musicale, ancora oggi vivo e vegeto nonostante i continui (e martellanti) tentativi dell'industria discografica di seppellirlo a dovere. Un tentativo fallito miseramente, vista la grande passione mantenuta viva nell'underground da parte di numerose schiere di appassionati, ancora alla sospirata ricerca di veri e propri capolavori come questo fantastico "Fate".
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