CONQUEROR: STEMS
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13/06/2014Al quinto album in studio i Conqueror giocano la carta dell'immediatezza. Rispetto ai precedenti lavori, più strutturati e progressive nel senso stretto del termine, 'Stems' risulta essere un lavoro più lineare e più melodico, pur non abbandonando mai sul piano concettuale il genere che da sempre ce lì ha fatti apprezzare. In pratica, le canzoni hanno un aspetto più luminoso, condizionate sia sul piano positivo, sia su quello negativo, dalla voce di Simona Rigano. Nel primo aspetto, positivo perchè la sua timbrica si adatta molto alle nuove composizioni, ma allo stesso tempo, ecco il fattore negativo, non riesce a dare a quell'aspetto luminoso tutte le sfumature di cui necessiterebbero i brani - tonalità unica dall'inizio alla fine. A fare da collante, comunque, ci pensa la chitarra di Ture Pagano che in fatto di feeling la sa davvero lunga, ed i suoi assoli dall'invidiabile gusto romantico riversano sul disco una leggera patina afflittiva che emoziona con estrema naturalezza. A tutti gli effetti 'Stems' è un album più rock che progressive, più moderno per la scelta stilistica e per la cura degli arrnagiamenti, abbracciando in maniera evidente le soluzioni compositive tipiche delle band in seno alla K-scope, e lancia il gruppo messinese verso un ipotetico cambiamento ancora più radicale. Fattore che rende i Conqueror un universo in divinire - nonostante i vent'anni di carriera alle spalle - e siamo convinti che con gli accorgimenti opportuni sapranno sorprenderci ancora una volta. E meglio.
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