EVERGREY: RECREATION DAY
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08/04/2003La moda è un concetto che purtropppo influenza tutti i settori e perversamente inonda la nostra vita sino a farci vedere in modo distorto gli eventi. Nella musica la moda arriva al punto da decretare il successo o il fallimento di questo o quell'altro gruppo, a prescindere dal reale valore dello stesso. Questa premessa mi serve per presentare il quarto lavoro di una band tanto sensazionale quanto sfortunata proveniente dalla ricca fucina svedese. La moda non è mai stato un termine familiare a Tom Englund ed ai suoi Evergrey e nonstante le qualità compositive e musicali dei 5 svedesi, il successo sino ad oggi non ha ancora bussato alle loro porte. Gli Evergrey con questo loro "Recreation Day" cercano di compiere il colpo gobbo ed affermarsi in un panorama ben più ampio rispetto a quello underground dove, però, ricoprono un ruolo di punta di diamante di un certo ambito dark progressivo. La band nasce come gruppo pesantemente dark con tendenze gothic/black ma solo nel 2001, con il terzo lavoro "In Search Of Truth", Englund riesce a dare una sferzata di qualità ed originalità al proprio sound. Le partiture gotiche ed oscure lasciano il posto ad aperture sinfoniche e prog, mentre la pesantezza delle atmosfere si attenua donando alle composizioni un retrogusto dark malinconico e sofferto. Sostanzialmente "Recreation Day" prosegue il discorso intrapreso dal suo predecessore dirigendosi, però, su sonorità maggiormente power e presentando composizioni infarcite di grinta e ruvidità. Infatti, l'inizio del CD è dei più potenti con 2 pezzi serrati che lasciano anche spazio a break prog/sinfonici. Le tastiere fungono da controaltare alle chitarre ed alla doppia cassa che si affaccia in parecchi frangenti. Per gli Evergrey, potenza non vuol significare intransigenza, quindi la melodia la fa da padrona e i 'tasti di avorio' di Zander donano a tutti i pezzi un gusto sublime, malinconico e d'atmosfera. "As I Lie Here Bleeding" e "Your Darkest Hour" sono esempi di quanto detto con i loro intermezzi pianistici e, nella seconda, con le soavi melodie vocali femminili. Il pregio degli Evergrey sta, poi, nel fondere la melodia con le intricate parti progressive, gli stacchi imperiosi ed i repentini cambi di tempo. Denominatore comune di tutto l'album sono i rallentamenti riflessivi e le accelerazioni improvvise che disegnano il fluttuante alternarsi di stati d'animo contrastanti...tristezza e rabbia, riflessione ed impeto (eccezionale il succedersi di tutte le emozioni della title track "Recreation Day"). Il tutto ovviamente sottolineato da una grande prestazione musicale dei 5 componenti ed in particolare dai soli di chitarra e dalle mille forme sotto cui si presenta il tappeto tastieristico (organo, piano, etc...). Nella uniforme varietà del disco troviamo anche momenti intimisti ("Madness Caught Another Victim"), vaghi ricordi e reminiscenze della vecchia produzione ("Fragments" con le sue atmosfere cupe e delle tastiere quasi doom che ricordano i Veni Domine) e, per quanto detto in apertura, situazioni più commerciali come la power ballad triste e ruffiana "I'm Sorry" (brano scelto come primo singolo estratto dal full length). Insomma, mi pare che gli elementi ci siano tutti per riuscire, da parte della band svedese, nell'impresa di ottenere i dovuti riconoscimenti. Non oso, però, sbilanciarmi sul reale verificarsi di una tale evenienza, visto che a mio parere anche con il predecessore "In Search Of Truth", tale successo poteva benissimo giungere. Per concludere, vorrei effettuare un accostamento simbolico (ma quanto mai pertinente) tra questi Evergrey ed un'altra grande band, vale a dire i Vanden Plas. A tratti il sound di Englund e soci, ricorda tanto quello del menzionato gruppo tedesco, e questo deve far capire di che tipo di livello musicale e di songwriting stiamo parlando. Nonostante le vaghe rassomiglianze di cui sopra, fa piacere notare come il sound degli Evergrey sia del tutto personale e riconoscibile al primo ascolto di ogni nuova loro composizione. L'edizione limitata del CD, si compone di un raffinato booklet (come solo la InsideOut sa fare!) e di una bonustrack di 9 minuti contenente una specie di medley acustico di stralci di vecchi brani della band stessa.
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