EPHEL DUATH: Hemmed By Light, Shaped By Darkness
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09/12/2013Sappiamo bene che rimarrete affezionati per sempre a dischi come 'The Painter's Palette', o 'Pain Necessary To Know', ma Davide non ama ripetersi, e il suo estro creativo può piacere e non. Ogni cosa pubblicata dopo 'Phormula' trova una sua diversa collocazione, e non stiamo parlando di appartenenza ad un genere musicale, perché in casa Tiso l'unico errore che si possa commettere è quello di contestualizzare la musica, limitandola ad una sola parola. Piccola nota per la formazione: è rimasta invariata, se non fosse per Bryan Beller al basso, musicista che in passato ha lavorato anche con James LaBrie. Il climax che viene a crearsi è di quelli più complessi, ma allo stesso tempo più catchy che si possa ascoltare nell'universo Ephel Duath, e un brano di smisurata bellezza come "Within The Soil" riassume nel migliore dei modi questo concetto. Esso riesce ad abbracciare a sé strutture appartenenti a mondi differenti, dove le chitarre deliranti viaggiano in picchiata, quasi senza meta. Ciò che accomuna ogni brano però è che d'improvviso a questi trip viene riassegnato un proprio baricentro, su cui estendere la propria anima liberamente. Insomma, è come se in un primo momento Davide ami trascinare quasi con forza a sé in un'ipotetica stanza delle torture il malcapitato di turno dandogli in pasto paure ed angosce. Poi però riapre la porta per la libertà, ed è li che ascoltiamo le mille diramazioni, vaghi accenni melodici, e forti influenze classic heavy sapientemente plasmate come nell'epica "Tracing The Path Of Blood". Non ci stupiremo affatto, inoltre, se l'album in poco tempo verrà riconosciuto anche come massima espressione artistica sia del duo, sia di un certo modo di fare musica. Sarà difficile addentrarsi in questo labirinto, ma col tempo verranno apprezzati tutti gli elementi che lo compongono. Leggeri accenni di cacofonia piegati dal mood cupo, una Karyn in splendida forma e mai quanto ora intenta a reinventare il modo di esprimersi, e chitarre, batteria e basso che non vengono ridotte a ricamare tele ora complicate, ora leggermente più easy. Ephel Duath è un mondo affascinante proprio perché sa mettere in discussione anche l'utilizzo dello strumento stesso. Sempre più oltre, positivamente assurdi!
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