ENSLAVED: VERTEBRAE
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15/10/2008Dopo due anni dalla pubblicazione del loro ultimo album i vichinghi per eccellenza tornano a farsi sentire con quest'ultima release, 'Vertebrae'. Gli Enslaved sono una band che, almeno per quanto riguarda la sottoscritta, non ha mai deluso, che si parli del loro periodo Viking Black o della loro successiva virata verso un Progressive Black meno efferato, più "trascendentale" e ragionato. Questo cambiamento va avanti da 'Isa', prosegue con 'Ruun' e trova conferma ora con questo album che è un'ottima sintesi della svolta stilistica della band, pur guardando ancora un po' al passato, che ha cambiato anche il concept dei loro ultimi lavori. Se infatti prima la band era più orientata verso la mitologia nordica, vista in chiave guerrigliera, ora gli Enslaved sembrano essere più concentrati sull'introspezione e la riflessione, lasciando da parte guerre e sangue versato in attesa del Valhalla per un qualcosa di più "spirituale" e profondo. Tutto ciò è accompagnato, come si diceva in precedenza, da un cambiamento stilistico musicale, cosi' dai ritmi efferati e gelidi tipici dello storico album 'Frost' si è giunti a qualcosa di più sperimentale e progressivo. In questo cd delle sfuriate vere e proprie non ci sono, ma si hanno delle trame articolate e tempi cadenzati, keyboards e la presenza delle clean vocals di Herbrand Larsen, che col suo cantato calmo e pulito o i suoi sussurri mette in risalto la vena malinconica e atmosferica di questo disco lasciando poi spazio al sempre ottimo growl rabbioso ma ragionato del vocalist Grutle Kjellson che non delude mai. Abbiamo cosi' un ottimo esempio di musica estrema sperimentale, che racchiude in sè rabbia e malinconia, colpendo nel profondo l'ascoltatore che non può che lasciarsi trasportare da questa musica intensa.
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