ENSLAVED: RIITIIR
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15/10/2012Da 'Isa' mantengono la media di pubblicazione di un disco ogni due anni, toccando sempre vertici di rara bellezza. Ed è proprio dallo stesso disco che i norvegesi hanno abbandonato al 100% il sound con cui si sono imposti sulla scena, dedicandosi ad un metal estremo a tinte prog. A quanto pare anche questo nuovo corso viene apprezzato, e 'Riitiir' rappresenta la summa di ciò che i nuovi Enslaved del nuovo millennio vogliono esprimere. La voce di Grutle e quella di Herbrand ricamano ottimi contrasti, rappresentati ad esempio dal refrain del secondo brano. In questo infinito marasma di sonorità ora gravi e fioche, ora possenti e malate, gli Enslaved concentrano le forze per confezionare sempre brani sorprendenti. "Materal" sembra la tipica traccia fuori dal coro, visto il suo inizio dal ritmo marziale e dall'atmosfera sin troppo moderata. In pochi minuti il brano acquista vigore, sviluppandosi attraverso uno scambio continuo di voci che lo rende uno dei brani migliori. Pochi gli episodi che rientrano nella "normalità" (forse giusto "Storm of Memories" per il suo dovuto affondo in pure radici black), altri invece chiariscono l'intenzione di Grutle e soci di rendere gli Enslaved una nuova band addirittura ad ogni brano. 'Riitiir' ci saluta con "Forsaken", altro gioiello tutto da scoprire: le continue progressioni del brano si consumano lentamente negli ultimi arpeggi finali. Ed un altro gran disco è stato composto.
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