LILLIAN AXE: Love + War
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12/07/2017‘Love + War’ avrebbe dovuto consacrare i Lillian Axe al grande pubblico grazie alla produzione scintillante dell’espertissimo Tony Platt (AC/DC, Del Leppard e Krokus), ma soprattutto per l’enorme salto di qualità evidente da lettura gli spartiti realizzati da Stevie Blaze. La crescita esponenziale di una band dall’identità ‘intelligente’ come i Queensryche ha lasciato il segno nella testa di Blaze, sfociato nella stesura di brani privi di frivoli orpelli, ma dalle sonorità più elaborate, che necessitano più di qualche ascolto per apprezzarne le varie sfumature. Lo stile ha mantenuto l’impronta class metal del debutto, supportato da un suono imponente (esaltato nella versione rilasciata dalla Rock Candy) che restituisce il giusto valore ad un album che oggi meriterebbe di giocarsi le proprie carte. Da "All’s Fair In Love And War", "The World Stopped Turning", "Ghost Of Winter", "Fool’s Paradise" e "Letters In The Rain" emergono affascinanti chiari/scuri, figli di una visione matura del metal; la stessa "My Number", in origine firmata dai Girl (la ex band di Phil Collen e Phil Lewis), riletta dai Lillian Axe suona più cupa e pesante, privata della sua anima sleaze primordiale. "Show A Little Love", scelta per la promozione di ‘Love + War’, rappresenta l’unica concessione ammiccante, per la sua struttura street metal che strizzava l’occhio agli Skid Row e Steelheart.
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