DISARMONIA MUNDI: FRAGMENTS OF D-GENERATION
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07/05/2004Il genere che propongono è un death metal melodico dalle forti tinte svedesi, il cantante è un certo Bjorn “Speed” Strid: di chi stiamo parlando? Soilwork? Assolutamente no! Sono gli italianissimi Disarmonia Mundi, che per il loro secondo studio work si sono avvalsi della valida collaborazione di Mr. Speed Strid, già singer di Soilwork e Terror 2000. Al fin di evitare equivoci, è giusto affermare sin da ora che il presente lavoro risente di tutta l’influenza del più moderno melodic death svedese, ma che comunque l’indiscutibile qualità della proposta musicale della band tricolore è tutto merito dei nostri conterranei, abili nel proporre brani freschi e coinvolgenti. La presenza di Strid è, insomma, la classica ciliegina sulla torta, che rende ancor più appetibile un prodotto già di per sé interessante. L’opener “Common State Of Inner Violence” è un assalto che non ammette repliche e, insieme a “Come Forth My Dreadful One”, rappresenta il lato più violento del combo di casa nostra. Di tutt’altro stampo l’accattivante “Quicksand Simmetry” il cui riff melodico, si stamperà con forza nelle vostre menti, intimando al vostro sistema nervoso il desiderio di saltare ininterrottamente per casa. Tra i pezzi migliori di “Fragments Of D-Generation” vanno ricordati "Swallow The Flames" (che rievoca gli At The Gates) e il più sperimentale “Red Clouds”, che, al pesantissimo death metal del bridge, alterna splendide linee melodiche ed un certo groove che sconfina, con ottimi risultati, nel nu metal. La produzione piuttosto pulita e solare permette di cogliere in pieno il brillante lavoro di Ettore alla chitarra e alle tastiere, mentre, a mio avviso, la sezione ritmica è un po’ penalizzata da suoni troppo ovattati. Convincente dal primo all’ultimo minuto, questo “Fragments Of D-Generation” mostra una band che sembra davvero aver imboccato la strada giusta nella quale muoversi con grinta e personalità. Mi auguro che il temporaneo reclutamento di un personaggio del calibro di Strid possa contribuire a dare ai Disarmonia Mundi la visibilità che meritano, perché alla base di tutto, è giusto sottolinearlo, abbiamo un ottimo melodic death metal, che i nostri, ne sono sicuro, riusciranno a far valere anche in futuro. Basta prestare attenzione, fra l’altro, alle complesse linee vocali e alle armoniose backing vocals studiate dai ragazzi per capire che la band non risentirà minimamente della futura assenza del singer svedese, qui gradito ospite, ma non certo tassello fondamentale di un gruppo che potrebbe diventare a breve l’ennesima sorprendente realtà del panorama metal italiano.
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