DIE KRUPPS: Songs From The Dark Side Of Heaven
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09/07/2021I campioni dell’industrial tedesco tornano a meno di un anno del precedente ‘Vision’ con un album di cover. In piena pandemia, sui social del mastermind Jürgen Engler era comparsa la cover “Chinese Black” dei Then Neon Judgement, col featuring di Jyrky 69 dei 69 Eyes, presente anche in questo ‘Songs From the Dark Side of the Heaven’. Non si trattava semplicemente di un “omaggio” al virus che ha tenuto in ostaggio il mondo e da cui tutt’ora non siamo liberi. L’album è un omaggio agli anni 80, all’elettronica e alla new wave con cui i Krupps sono cresciuti, ma non solo. Si parte con “The Number One Song in Heaven” degli Sparks, successone scritto dal genio nostrano Giorgio Moroder per gli Sparks. Non il pezzo più riuscito, ma di sicuro una buona partenza. Tra i momenti miglior sicuramente la citata “Chinese Black”, “Marylin Dreams” dei B Movie, “Collapsing New People” dei grandi Fad Gadget, un capolavoro electro che sembrava scritto apposta per i Krupps e sicuramente “To Hell with Poverty!” dei Gang of Four, col featuring di Big Paul Ferguson dei Killing Joke, anche qui resa molto bene nelle atmosfere e in generale nelle scelte strumentali. Funzionano meno i pezzi più “rock”, anche se la “Don’t Fear the Reaper”, che vede la partecipazione del grandissimo James Williamson (Stooges), si lascia comunque ascoltare. Nel complesso si tratta di un gran lavoro, un sentito e sincero omaggio a una bellissima fetta della musica anni 80, che consiglierei anche nell’ottica di (ri)scoperta di alcune perle di cui magari era sfuggito o ci si ricordava poco, e soprattutto non si tratta di quei quattro pezzi in croce che passano alle serate revival (Culture Club/Depeche Mode/A-Ah/Rick Astley). Un atto d’amore agli anni 80 da ricordare o riscoprire.
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