MINISTRY: Hopium For The Masses
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04/05/2024Da oltre 40 anni sulla scena a svegliare e minare le coscenze degli americani, a mettere alla berlina chi li rappresenta politicamente e le storture di alcune falangi estreme ("Aryan Embarassment"); puntuale come le tasse, Al Jourgensen torna in scena con la sua archetipica costruzione dei brani, fatta da ritmiche marziali di stampo industrial, cut up intagliati a misura su cori/refrain/hook molto catchy e coinvolgenti. A tratti sembra di ascoltare una parodia dei Ministry stessi, specie quando le chitarre sono meno deflagranti ed incisive, risaltano al loro posto delle musichette da videogioco e diavolerie da studio come in "Ricky’s Hand", ma quando il buon vecchio Al decide di bastonare, sa maledettamente come fare, e “New Religion” ne è l'esempio. D'altronde, con un line-up che vede John Bechdel (Fear factory, Prong, Killing Joke), Monte Pittman (Prong), Cesar Soto (Pissing Razors), Roy Mayorga (Nausea, Crisis, Soulfly, Amebix, Stone Sour), Paul D'Amour (Tool) e le collaborazioni di Jello Biafra (Dead Kennedys) e Pepper Keenan (Corrosion Of Conformity) non poteva essere diversamente. No news, good news.
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