STAHLMANN: Quarz
data
01/01/2022Se amate la Neue Deutsche Härte almeno quanto il sottoscritto, questo nome non vi sarà nuovo. Stahlmann, l’uomo d’acciaio, una delle realtà più conosciute nel panorama odierno del rock-metal teutonico. Divenuti famosi grazie a un tour di supporto ai maestri Eisbrecher, tra gli altri, la band guidata da Martin Soer, arriva all’importante traguardo del settimo album: ci spiace dirlo, la consacrazione non è ancora arrivata. ‘Quarz’ è sostanzialmente un album di filler, dove l’originalità praticamente non esiste. Il quadratissimo ed essenziale attacco di “Wollust” richiama molto “Ein Blick Zurück im Zorn” dei Krupps, anche se si lascia ascoltare benissimo e sembra uno di quei pezzi scritti a posta per essere suonati dal vivo. “Krähen der Nacht” è il singolo e gli sforzi si sentono tutti, con le sue tastiere pesanti dal sapore gotico, impreziosite dai riff melodici di Mario Sobotka, col cantato solenne in puro stile Megaherz/Eisbrecher. Per il resto, ‘Quarz’ non fa altro che ripetersi, fatta eccezione per “Der Sturm”, intenso mid-tempo sottolineato da tastiere magniloquenti e qualche inserimento orchestrale, e il pesante groove di “Tobsucht”. Segue poi tutta roba che i già citati Eisbrecher, Ooomph! e Rammstein hanno fatto molto meglio. Buona la produzione, assolutamente allo stato dell’arte, ma questo è un lavoro che può interessare solo i fan più sfegatati e completisti della scena tedesca. Peccato.
Commenti