DESTINITY: XI REASONS TO SEE
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05/02/2010Strana carriera quella dei transalpini Destinity, band che ha esordito su binari black per poi ritrovarsi a fare un melodico e gothemburghiano Thrash/death che ricorda i primi vagamente i primi In Flames. La produzione pulita e potente al punto giusto sottolinea il buon riffing dei francesi che si lanciano, fin dalle prime battute, in una galoppata in cui l'apporto melodico, pur se preponderante, è dosato con mestiere e senza che l'obiettivo principale venga meno. Di fatti le composizioni sono ben concepite, e anche se a qualcuno potrebbe dispiacere il soilto accostamento tra growl e clean possiamo assicurare che i Destinity non fanno la solita robetta commerciale a cui le major del metal ci hanno, nostro malgrado, abituato. Quindi non si può storcere il naso di fronte a brani come "Where They Stand Still" o al melanconico mid tempos "To Touch The Ground". Per il resto si tratta di una sequela di brani che spaziano dall'aggressione alla dolcezza, sempre ancorata alla scuola svedese e, purtroppo, senza un qualcosa che brilli di luce propria. Ed è esattamente in questa monotonia che risiede il difetto principale del disco.
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