DESDAEMONA: Starcrossed
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24/05/2017‘Starcrossed’ è l’album di debutto dei Desdaemona, band veneta attiva da qualche anno, prodotto dalla band stessa e pubblicato l’estate dello scorso anno esclusivamente per il pubblico italiano e finlandese, e disponibile in promozione solo ora. I ragazzi creano un discreto symphonic metal di stampo molto classico, in cui tutti i componenti fanno il loro onesto compito senza però osare soluzioni che facciano drizzare le antenne verso proposte più innovative. Il fare operistico della soprano Anna Holtz è molto accentuato, e talvolta alcune parole vengono pronunciate in maniera un po’ distorta, soprattutto quando le sue estensioni si appesantiscono, come se creassero dei nugoli d’aria nelle cavità orali che la impediscono di essere più stimolante. Il ritornello di “Iago” ne è una dimostrazione, sembra quasi che la Holtz sia monovocale, dimostrandosi scarsamente efficace. Gli arrangiamenti sono piuttosto discreti, pienamente nello standard consueto del genere. Non spiccano assolutamente per originalità, ed infatti difficilmente si riescono a trovare momenti di esaltazione. Riscontri piuttosto positivi si possono comunque scovare in linee di chitarra un po’ decisamente metal, altre volte più orientaleggianti di Mauro Tiozzo, e dalle buone ritmiche di batteria da parte di Matteo Frigo. Anche le parti di piano inserite in “Willow” e “My Magdalene” effettuate dalla stessa Holtz risultano interessanti, ed i brani in generale risultano abbastanza godibili, anche se rimangono inalterate le perplessità sulle parti vocali, con quel suono sin troppo ovattato e subacqueo. Potremmo trovare dei paragoni con band come i primi Nightwish per le intenzioni proposte, o come gli Edenbridge, che si relazionano ai Desdaemona per il fatto di proporre un metal sinfonico senza infamia né lode, dove poche volte si sentono linee effervescenti che fanno muovere il corpo. ‘Starcrossed’ è un disco che, molto probabilmente, vedrà spegnere il proprio interesse dopo pochi ascolti, con il timore che siano pochi margini di miglioramento e di evoluzione sonora, continuando a tirare un po’ a campare con i mezzi attuali a disposizione, ma soprattutto con l’attuale stato ispirativo. E allora, testa bassa e lavorare.
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