DEGREED: Life, Love, Loss
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13/11/2010Gli scandinavi per la melodia e la tecnica hanno qualcosa in più degli altri paesi, sarà il freddo, le donne splendide, oppure il sole di mezzanotte, ma sono sempre un passo avanti, anche nel caso in cui un disco sia brutto. Non è di certo questo il caso, anzi. Per una volta partiamo dai lati negativi che sono essenzialmente due: la produzione e l'uniformità del genere proposto. I suoni risultano sovente troppo impastati, poco nitidi in special modo la batteria rispetto gli altri strumenti. Il genere in quanto non è ben definito, nel senso che durante l'ascolto non c'è sempre un comune denominatore, si passa da brani di puro AOR ad arrivare a piccoli richiami gothic, od addirittura verso qualcosa degli In Flames per poi passare al hard rock anni '80 americano. Troviamo pure una cover di un pezzo di Steve Perry ("Captured By The Moment") che può portare fuori strada per quel che l'ascoltatore si aspetta, ma che per fortuna non trova. Rimane comunque la certezza di un ottimo lavoro, ci sono dei momenti di alta classe melodica come l'up-tempo “Just Imagine“ oppure “A Little Bit“. Abbiamo il puro AOR di “My Fall“, pezzi più tirati come “Catch Your Feeling“, così come la ballad orchestrale “By You Side“ che chiude stranamente il disco. Un plauso particolare al cantante Robin Ericsson, creatura dello Swedish Idol del 2008 autore di una prova sublime. Insomma, la pecca del genere è più che digeribile, la produzione meno, se solo quest'ultima fosse stata migliore staremmo a parlare di una meraviglia che purtroppo si ferma alle sue porte.
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