LOINCLOTH: Iron Balls Of Steel
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06/02/2012A primo acchito sembrerebbe che gli americani (al loro disco d'esordio) hanno passato parecchie ore di ripetizione direttamente dai Meshuggahperchè è a loro che si ispirano deliberatamente, al loro sound moderno, fratturato e non lineare; il dischetto in questione è totalmente strumentale, composto da sedici pieces de resistance che solitamente non superano i due minuti di lunghezza, e dove spesso affiorano dissonanti parti industrial alla Godflesh. Solo dopo aver letto la line-up della band ed aver notato che due dei membri hanno un trascorso nei Confessor (bassista e batterista) ci si spiega molte più cose ("Elkindrone" sembra tratto da 'Condemned'); infatti balza subito alle orecchie il drumming di Steve Shelton, inconfondibilmente sincopato con migliaia di controtempi e parti assurde. A differenza della band da cui provengono, qui la mancanza del cantato gioca a sfavore, infatti dopo l’effetto sorpresa dei primi brani, nei quali la notevole preparazione tecnica (palle dodecagonali) cattura l’attenzione, si entra in una spirale dove il resto sembra un puro esercizio di stile; subentrano freddezza e mancanza di melodia facendo scendere la soglia di attenzione. Non sono sfuggiti all'occhio attento della Southern Lord che garantisce qualità di produzione e sound, ma non si può dire altrettanto per quanto riguarda il risultato finale in quanto trattasi di disco di difficile assimilazione che necessita ripetuti attenti ascolti, e non può essere usato come accompagnamento per altre attività in quanto causerebbe fastidio.
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