DEATH BEFORE DISCO: BARRICADES
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31/07/2006Secondo disco per i belga Death Before Disco, e primo per Lifeforce Records dopo uno split con i What Lies Within e un buon debutto a titolo “Partybullet”. Il genere dei cinque ragazzi non è il più facile da inquadrare, e la definizione ‘modern emo rock’ affibiata dal sottoscritto poco sopra è solo indicativa, decisamente all’acqua di rose; i Death Before Disco si muovono in un contesto molto ampio, che concilia gli estremi e passa da melodie e costruzioni estremamente easy a passaggi più pesanti che a volte tirano in ballo addirittura il noise rock meno ostico. La bio fornita con il promo snocciola una lista di nomi piuttosto lunga, a cui accostare gli autori di “Barricades”, ma devo dire che personalmente la realtà che più si avvicina a Ioan e soci sono senza dubbio i Thrice (fatevi un favore e procuratevi “Vheissu”). Le costruzioni melodiche dell’opening track “Etireno”, le accelerazioni di “Modern Times” e “Goodbye” mettono in vetrina una band che sa il fatto suo in campo rock, ma c’è anche da dire che una certa coesione di songwriting tende a farsi sentire in più di un’occasione, rischiando di tediare l’ascoltatore, e forse è anche il dazio da pagare per una band che è appena al secondo album. Il rischio di fare il passo più lungo della gamba e cadere rovinosamente è ben concreto, ma i Death Before Disco limitano i danni con stile facendo ben sperare per il loro futuro.
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