KILL HANNAH: UNTIL THERE'S NOTHING LEFT OF US
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22/08/2006Chi sono i Kill Hannah? Me lo sono chiesto anche io dopo che l’unico contatto da me avuto con questa band statunitense è stato su myspace (una stalla finchè volete e sono il primo a dirlo, ma in quanto a promozione gratuita…) attraverso un semplice ma accattivante banner con un paio di labbra fumanti con tanto di piercing. Viene fuori che questi cinque ragazzi sono già al terzo disco e girano dal 1999. Buono a sapersi; ma la cosa più importante è che “Until There’s Nothing Left Of Us” è un disco che spacca alla grande. I Kill Hannah propongono un rock moderno ricco di tastiere e di elettronica, se vogliamo parzialmente accostabile a quanto già fatto dai 30 Seconds To Mars ma in chiave ancora più emo e sognante, ricchissimo di potenzialità per fare cose egregie in classifica. L’intro mogwaiana “(Life In The Arctic)” lascia spazio ad un pugno di canzoni melodiche, orecchiabili e malinconiche che toccano vertici di assoluto splendore in corrispondenza di “Believer”, “Lips Like Morphine”, “Love You To Death”, “Under The Milky Way” e “The Songs That Saved My Life”. I Kill Hannah riescono a convincere pur coprendo uno spettro di emozioni relativamente limitato, anche grazie ad un ensemble di contorno davvero maiuscolo. Sicuramente sconsigliato agli emo/omofobi, adattissimo a tutti gli altri che di queste fandonie se ne fregano e badano prima di tutto alla sostanza, merce che i Kill Hannah possono permettersi di mettere in vendita ad alte dosi.
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