DEAD TO FALL: THE PHOENIX THRONE
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13/04/2006Di nuovo all’attaco gli statunitensi Dead To Fall, ormai al terzo disco per Victory Records e semi-pionieri dell’ondata swedishcore che ci sta invadendo da oltre oceano già da un bel po’ di tempo. Ebbi modo di vedere in azione il quintetto dal vivo a San Francisco nel 2002, quindi in tempi non sospetti quando copiare in Killswitch Engage era ancora difficile, e bisogna riconoscere alla band di aver sempre tirato dritto per la propria strada in barba alle accuse di scarsa originalità costantemente piovutegli addosso (considerando anche che il loro debutto “Everything I Touch Fall To Pieces” è dello stesso anno). “The Phoenix Throne” chiama Jonathan e soci a confermare la loro qualità dopo il discreto “Villainy And Virtue”; il target è sempre quello, ovvero un massiccio thrashcore influenzato sia dal death metal di scuola americana che, in dose maggiore, dalla Svezia, dagli In Flames e dagli At The Gates. Il platter si rivela tutt’altro che originale e purtroppo mostra la corda in diverse occasioni, non riuscendo a tenere alta l’attenzione come accadeva in passato. Che i nostri siano già a corto di idee? I pezzi buoni non mancano, si veda l’opener “All My Heroes Have Failed Me”, “Servants Of Sorrow”, “Chum Fiesta” e la conclusiva “Death & Rebirth” che mostra delle influenze più virate verso il black metal melodico di stampo Dimmu Borgir; potrebbe essere un’interessante ripartenza per i Dead To Fall, che allo stato attuale delle cose necessitano di una rinfrescata sonora non indifferente.
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