TRIVIUM: ASCENDANCY
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25/03/2005Da un po' di tempo a questa parte la Roadrunner, derisa e sottovalutata da tante (troppe) persone, porta avanti all'interno del proprio roster una sorta di crociata volta a promuovere band giovani ed emergenti di quella che potremmo chiamare New Wave Of American Metal. Quanto questa operazione sia onesta non sta a me giudicarlo, ma penso sia innegabile che gruppi come Killswitch Engage, 3 Inches Of Blood e svariati altri rappresentino ben più di qualche esca atta a spennare incauti acquirenti. I Trivium, età media 20 anni, arrivano con questo "Ascendancy" al secondo album dopo un primo lavoro per Lifeforce: cosa ci propongono i quattro ragazzi statunitensi? Presto detto, un irresistibile mix di thrash metal, hardcore (che fa sempre bene) ed heavy metal tradizionale, pescando a piene mani sia dalla scuola Iron Maiden che da quella svedese, In Flames e Arch Enemy in primis. L'alto tasso tecnico sfoggiato dai Trivium non è mai preposto alla melodia o alla struttura dei brani, dotati di un tiro veramente micidiale nonostante l'uso oculato di parti veloci; clean vocals, ritornelli memorabili, grandi assoli come non se ne sentivano da molto tempo, il tutto è perfettamente bilanciato e finalizzato al puro godimento dell'ascoltatore. Pezzi come "Rain", "Drowned And Torn Asunder", la stessa title-track o la già celebre "Like Light To The Flies" avrebbero tantissimo da insegnare ai gruppetti svedesi e finlandesi dell'ultima ora che si attaccano al trenino, ormai in ritardo, del death melodico giocando a fare i novelli Children Of Bodom o In Flames o quel cavolo che volete. E di questo passo anche gli inattaccabili prime movers potrebbero doversi guardare le spalle preoccupati dall'ascesa ('ascendancy'...) di questi ragazzini. Al prossimo che osa dire 'il metal moderno americano è tutto uguale' verrà offerto un biglietto di sola andata per 'quel paese' dal sottoscritto in persona.
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