DARKANE: LAYERS OF LIES
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30/06/2005Dopo un disco abbastanza deludente e sottotono come “Expanding Senses” (chiariamoci: sottotono per quella che era stata fino ad allora la media Darkane),a distanza di tre anni la band svedese torna per mantenere tutte le promesse mancate clamorosamente dal terzo album. Unici nell’applicare la lezione degli Strapping Young Lad su una base prettamente thrash svedese modello At The Gates, con “Layers Of Lies” si prosegue più che degnamente il discorso interrotto con “Insanity” raggiungendo picchi di livello paragonabili all’imbattutto “Rusted Angel”; c’è di più, il quarto lavoro di Wildoer e compagni rappresenta il micidiale e calibrato punto d’incontro dei primi tre album. Intro orchestrale, stilettate melodiche, trituranti aperture di doppia cassa e tecnicismi assortiti mai e poi mai fini a sé stessi, un concentrato di brani da antologia come non se ne sentiva da tempo (“Secondary Effects”, “Fading Dimensions”, “Organic Canvas” e la magistrale title-track) ed una produzione di livello assoluto peraltro ad opera della stessa band, e solo questo gli fa guadagnare qualche punto in più. Non che “Layers Of Lies” ne abbia bisogno, chiaramente. C’è poco altro da dire, nella vita servono certezze e il nuovo disco dei Darkane è come un vecchio amico che non vedevi da tanto tempo e che torna a trovarti in perfetta forma, con tante cose da raccontare; scusate la pessima metafora, ma “Layers Of Lies” si sta pappando il mio cervello e ormai non mi rimane molto tempo. Unitevi a me.
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