CURRIE, JUSTIN: WHAT IS LOVE FOR
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28/09/2007Di tanto in tanto capita, magari nel bel mezzo di settimane trascorse a cavallo tra chitarre graffianti e potenti basi strumentali, di sentire la necessità di tuffarsi in un universo maggiormente pacato e riflessivo, un mosaico in cui luci ed elementi vengono presentati sotto le spoglie di un semplice quanto ricercato tessuto sonoro, reso tale dalla curata combinazione di differenti sfumature artistiche. Ed è in un terreno come questo che fa il suo ingresso la musica di Justin Currie, qui alle prese con il proprio debut solista "What Is Love For", un album che fa seguito alla parentesi discografica sotto il monicker Del Amitri, il tutto per liberare nel profondo il grande senso emotivo nascosto nell'anima del singer britannico. Il risultato è un cd che attinge la propria forza musicale dal territorio posto nell'ideale via di mezzo tra pop d'autore e pacato rock di tipico stampo cantautoriale, una miscela in grado di restituire un prodotto in grado di convogliare l'ascoltatore di turno in un sommesso viaggio di circa quarantacinque minuti, vissuti a cavallo di chitarre pulite, percussioni essenziali ed altri ricercati strumenti quali pianoforte e sax. L'impressione, dopo diversi ascolti, è quella di essere di fronte ad un vocalist dalle grandi risorse emotive, una voce in grado di raccontare in maniera pulita ma efficace gran parte di quella scala di sensazioni insite nel profondo di ognuno di noi, riesumandone i tratti distintivi grazie a quell'espressività posseduta solo dai grandi "musici" della nostra epoca. Un'operazione che conosce il suo successo attraverso ognuna delle undici tracce ivi presentate, undici brani che nella loro forma essenziale sanno esprimere al meglio i propri maturi contenuti, dimostrando come anche la giusta collocazione di un semplice arrangiamento sappia dare tono e colore ad una composizione altrimenti spoglia. Non mi sento di aggiungere altro a questo riuscito debut di Justin Currie, un disco che merita senza dubbio almeno un ascolto da parte di tutti gli amanti del sound sommesso e tipicamente opend-minded, i quali potrebbero riscoprire grazie al lavoro in questione buona parte delle emozioni perse da tempo nei meandri dell'odierna ed irregolare frenesia quotidiana. Davvero toccante, come la flebile fiamma di una candela in una silenziosa notte d'autunno.
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