Chinasky: Third Untitled Album
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29/03/2013I Chinasky non sono un side-project dell'omonimo chitarrista dei Linea 77, nè condividono la terra d'origine (sono veneti), nè il sound proposto (qui si parla di indie rock). Dopo un paio di ascolti di 'Third Untitled Album' possiamo tranquillamente affermare che non possiedono neanche il talento compositivo del sopracitato chitarrista. Questo ci sembra il classico disco da centro commerciale, ovvero senti una canzone e subito dopo che finisce ti sei già scordato di cosa hai ascoltato, talmente è anonima e incolore. E in certi tratti la musica si fa ripetitiva, forse per la non grande varietà del sound della band. Ma chi ha detto che un album per essere bello debba per forza essere innovativo? Di sicuro non noi. Peccato che la terza prova sulla lunga strada dei Chinasky cada molte volte nello scontato finendo con l'essere ripetitivo. Nonostante ci sia qualche pezzo interessante (l'opening "Super-califragilistic-sound", "Terence" che ha un inizio vagamente alla Oasis e la conclusiva "White Times"), l'intero album manca del mordente necessario per strappare la sufficienza. Mettiamo bene le cose in chiaro: in giro c'è molto di peggio. Però siamo altrettanto sicuri che se ci ricapitasse questo disco in mano tra qualche mese, lo riporremmo subito dove l'abbiamo trovato.
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