CATENA, CHRIS: DISCOVERY
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09/05/2008Avevamo lasciato il singer capitolino Chris Catena al proprio lodevole debut targato 2004, un cd che aveva goduto della partecipazione di una line-up di autentiche stars, che avevano dato vita ad un'uscita pregna di blasone e degna di attenzione da parte dei vari hard-rockers di classica estrazione. Ora, a distanza di circa quattro anni dal primo passo discografico, Chris ritorna con il secondo capitolo della propria carriera artistica, un album che come il proprio predecessore vede il coinvolgimento di una serie di veri e propri guests d'eccezione, tra i quali è impossibile non citare i vari Bobby Kimball, Earl Slick, Carmine Appice, Tony Franklin, Tommy Denander, Bruce Kulick, Matt Filippini e Daniel Flores, quest'ultimo occupatosi in prima persona anche della produzione del disco stesso. Dispiace purtroppo constatare che proprio questo aspetto tecnico risulta essere il problema più evidente dell'uscita in questione, caratterizzata da un sound non del tutto pulito ma anzi piuttosto altalenante (qualitativamente parlando) da una traccia all'altra, un difetto che aveva caratterizzato in piccolissima parte anche il contenuto di 'Freak Out!', il tutto senza però intaccarne un risultato finale invece convincente. Nel caso di 'Discovery' il discorso si fa purtroppo leggermente diverso, e ciò perché alcuni dei brani in esso contenuti hanno finito per perdere d'impatto a fronte del mix finale dell'opera, giungendo così per limare in maniera maggiormente marcata il contenuto di un dischetto dalle alte ambizioni, visto e tenuto conto anche della propria peculiare essenza di vero e proprio concept album. Questo secondo episodio discografico di Chris Catena è in ogni caso un'uscita comunque valida dal punto di vista delle songs in esso contenuto, un elemento che dovrebbe quindi suggerire agli amanti del classico hard-rock intriso di venature bluesy almeno un meritato approccio con i brani ivi contenuti, i quali potrebbero risultare particolarmente coinvolgenti una volta superati i problemi denotati dalle proprie vesti sonore. Quello che si direbbe un gusto dolce/amaro.
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