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BROCAS HELM: DEFENDER OF THE CROWN

data

06/04/2005
90


Genere: Epic Metal
Etichetta: Autoprodotto
Anno: 2005

Da lungo tempo si attendeva il nuovo full lenght dei Brocas Helm, gli epic metal heroes di San Francisco, autori degli splendidi "Into Battle" e "Black Death" negli eighties (e prontamente recensiti sulle pagine di Hardsounds prima di questo grande ritorno), appena tornati in patria da un mini-tour europeo che ha dimostrato ai kids ancora una volta come il grande heavy metal non ha tempo, testando a dovere le potenzialità di questo bellissimo disco. "Defender Of The Crown" riprende il discorso da dove era stato interrotto: l'ora trio Brocas Helm suona esattamente come una volta, lasciando ampio spazio all'istrionismo solista di Bobbie Wright (ancora dietro al microfono), al basso vulcanico e in perpetuo divenire di Jim Schumacher, e alle grandiose doti di Jack Hays dietro le pelli, sacrificando l'immediatezza e la compattezza per cercare il completo espressionismo artistico. Questa volta sono ben quindici le canzoni contenute nel disco, che nonostante tutto rimane entro l'ora di durata, una formula che garantisce un dinamismo e una tensione sempre a livelli altissimi, caratteristiche intensificate da un approccio veloce e metallico come mai nella storia della band di San Francisco, e da una varietà compositiva come sempre pronunciata e selvaggia. Quello che sorprende è il livello medio delle canzoni incredibilmente alto: il quartetto in apertura spezza ogni resistenza grazie al tapping infuocato di "Cry Of The Banshee", all'imperiosa ed eroica title track (una nuova "Into Battle"?), al delirio speed di "Skullfucker" (titolo del millennio), chiudendo con l'heavy rock'n'roll assassino e spiritoso di "Drink And Drive". Ce n'è subito per tutti i gusti fin dall'inizio, e anche in seguito troviamo un capolavoro di epic metal rovente come "Helm's Deep", e la conclusiva "Drink The Blood Of The Priest", aperta da un inquietante organo e carica di atmosfere horror. Numerose le chicche per fan: "Children Of The Nova Dawn" è la mai registrata prima canzone scritta dalla band, un epic/space/blues con corpose influenze maideniane, influenze presenti anche nel capolavoro "Time Of The Dark", un brano aperto da lunghissimi e bellicosi virtuosismi di basso e batteria e incluso in un recente mini insieme alla cupa "Ghost Story". Dal demo di Black Death i nostri recuperano la bella "Juggernaut", però non al livello (altissimo) del disco, così come "Blood Machine" e "War Toons", brani che hanno la colpa di soltanto belli, nel contesto esigente di un capolavoro. Insomma, senza timore di smentite da parte degli integralisti ottantiani, sono decisamente convinto che questo "Defender Of The Crown", grazie alla sua grinta, al suo essere un disco originale pur suonando ottantiano al 100%, e al fatto che una band che si riunisce dopo quindici anni con l'unico scopo di continuare a regalare al mondo diamanti grezzi di incontaminato metallo va indiscutibilmente premiata, sia il miglior lavoro mai composto dai Brocas Helm. Beware the Dark Rider!

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